Gli eremi Agostiniani nei dintorni di Siena |
Le origini della vita eremitica nel 1200 e 1300 in terra di Siena sono ancora oggi oggetto di studio, ma comunque è certo che il fenomeno è strettamente legato all'evoluzione dell'ordine dei frati di Sant'Agostino. Eremo di San Leonardo al Lago San Leonardo al Lago si trova a circa 10 Km. da Siena, circondato da boschi, motivo per cui un tempo veniva chiamato l'eremo di Selva del Lago. La chiesa fu fondata da un prete di nome Benedetto ed ufficialmente riconosciuta dal vescovo di Siena Rainerio II intorno al 1168. Del suo fondatore non sappiamo molto, ma si può ipotizzare che provenisse da un monastero benedettino della Toscana. Incerta anche la data della fondazione. Da antichi documenti sappiamo che doveva già esistere nel 1112, e che all'epoca fosse abitata da due soli frati, uno di nome Alberto ed uno di nome Gerardino . Nel 1144, con la riforma Gregoriana della chiesa, l'eremo divenne canonica rurale e tale rimase fino al 1250. Il 16 dicembre 1243, Papa Innocenzo IV ordinò che tutti gli eremiti della Toscana , ad eccezione dei Guglielmiti, seguissero la regola di Sant'Agostino e pertanto gli occupanti della canonica di Leonardo furono costretti ad andarsene, e la costruzione il 3 maggio del 1250 tornò ad essere un eremo. Nonostante numerose donazioni, l'eremo era male amministrato e per questo il 9 Dicembre del 1251, fra Aiuto decise di incorporarlo a Lecceto, il cui Priore avrebbe provveduto a risanare i bilanci economici. L'unione durò fino al 1516. Nel 1330 l'eremo era famoso per la stretta osservanza del regole, tanto che richiamò frate Agostino Novello, che dopo aver lasciato l'incarico di Priore generale degli Agostiniani, decise di vivere nell'eremo. Presto a Siena si sparse al voce della sua presenza e considerato figura di grande santità , quando morì, il 19 maggio del 1309, si diffuse il culto della sua persona. Anche prima della morte di frate Agostino e successivamente per tutto il sec. XIV S. Leonardo conobbe un periodo di prosperità, grazie a numerose donazioni, che consentirono, nel 1350 la costruzione di una nuova chiesa, con un coro decorato da Lippo Vanni nel 1370. Negli stessi anni l'oratorio venne abbellito con i dipinti della Vergine Maria, S.Agostino,S.Leonardo ed Agostino.Nel 1366 il monastero fu fortificato per offrire rifugio alla popolazione di S.Colomba in caso di guerre. L'episodio di maggior rilievo nella storia di questo eremo fu la visita di Papa Pio II nel 1460. L'eremo fu soppresso nel 1782 ed incorporato a Lecceto. L'eremo di Santa Lucia a Rosia
L'eremo di Santa Lucia
è situato tra Montarrenti ed il ponte di Rosia. Si pensa che l'eremo sia stato fondato intorno 1200. Infatti alcuni vecchi documenti riportano una donazione di Pipino del fu Duodo e Raniero di Raniero, di terre e boschi ad un'eremita di nome Bonacorso che viveva in un eremo nella valle di Rosia. Il fondatore dell'eremo all'epoca aveva circa 60 anni e da qui si presume che circa 30 anni prima, intorno al 1170, abbia costruito
l'eremo. Bonacorso ebbe numerosi seguaci. Per questo motivo nel 1200 vennero costruiti i primi alloggi intorno all dimora rudimentale del fondatore. Tra il 1216 ed il 1239 i Vescovi di Volterra e Siena concessero indulgenze a chi faceva elemosina a questi eremiti e riconobbe a questi il titolo di comunità, capeggiata dallo stesso Bonacorso. Nel 1252 fu presa la decisione di costruire una chiesa più grande, che fu dedicata a Santa Lucia e consacrata nel maggio del 1267.
L'eremo di Montespecchio è uno di quelli più difficili da raggiungere; esiste un solo viottolo che porta all'eremo, chiamato comunemente "Conventaccio". L'eremo fu fondato nel 1189, grazie ad alcune donazione effettuate da Guazzolino Capolungo ad un eremita di nome Giovanni e fu dedicato a S.Maria di Rocca-Amadour, il cui santuario si trova nel sud della Francia.Nella chiesa c"era un solo altare laterale, sopra il quale si trovava un'immagine della vergine. Le relazioni di questo eremo con Lecceto erano assai strette e lo furono fino al 1255, anno in cui il sodalizio venne sciolto. A Montespecchio non ci furono frati dalle doti eccezionali, come negli altri eremi, ma comunque erano famosi per le loro doti di ospitalità e carità. L'eremo non conobbe mai la prosperità economica e ricevette molti aiuti dal Comune di Siena, tra i quali l'imposizione di una tassa di dieci lire da pagare in favore di questi eremti, decretata nel 1309-1310.Intorno al 1430 il padre Agostiniano provinciale della Provincia di Siena iniziò a considerarlo un'appendice morta, poiché l'eremo era in stato di decadenza e poco dopo fu incorporato da Lecceto. Nel 1687 fu chiuso definitivamente. Un'immagine dei ruderi dell'eremo e una piantina della zona in cui sorgono. |
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